giovedì 18 marzo 2010

Zone Spazio Performativo
Via Camillo Riccio 8 (al Capolinea del 4, mirafiori sud)
Ore 21

Anticorpi Americani Selection

dal 2 al 23 aprile 2010 tutti i venerdì in 4 puntate

Dalla Beat Generation a Chuck Palahniuk: l'antidoto al mainstream culturale a stelle e strisce raccontato in quattro serate

Dopo il successo del format presentato per due anni al Circolo dei Lettori di Torino, a Zone presenta il meglio di Anticorpi Americani della prima e seconda edizione.

Gli Anticorpi Americani sono quegli autori che hanno saputo fare da contrappeso nella cultura contemporanea americana. Voci capaci di fare davvero critica a un mondo che – sentivano – stava andando nella direzione sbagliata. Fanno parte dell’underground (qualcuno più di nome che di fatto) e senza dubbio sono i più autorevoli interpreti di una visione alternativa. Ci racconta le loro storie una serie di reading multimediali (a cura del regista e attore Massimo Giovara): una forma non convenzionale (ma ultimamente molto in voga) già testata da Ozoono. É uno spettacolo più che un appuntamento letterario, che mette insieme le letture di attori professionisti alla musica, dando spazio anche alle atmosfere insolite create da artisti digitali.

Lontani dal mainstream, navigando sottovento, al riparo dalla corrente che tutto investe e omologa esportando lo stile di vita americano in tutto il mondo, su una strada secondaria ma che corre lunga e diritta da un oceano all’altro, là si incontra l’Altra America.E’ una strada che comincia negli anni Cinquanta, subito dopo la guerra, e comincia con una parola: beat. Beat come battuto, sconfitto da una società che opprime; beat come “beatitudine”, quella del misticismo Zen ma anche dei paradisi artificiali di droga e alcol; beat come battito, ritmo, quello del jazz, frenetico e catartico, colonna sonora della ribellione. Quella ribellione, senza soluzione di continuità, si travasa poi nella controcultura degli anni Sessanta e Settanta, fatta di pacifismo e raduni rock, e continua a percorrere, come un sentiero sottopelle, la società americana, arrivando, tenace, fino ad oggi.Camminando su quel sentiero si incontrano alcuni dei nomi più importanti della letteratura mondiale del XX secolo, in questo caso: Jack Kerouac e Charles Bukowski.
Il jazz, la strada come vocazione e ispirazione, l’antimilitarismo, la ricerca dello stordimento, ma anche il misticismo, la spiritualità e le domande sul senso dell’esistenza, la filosofia: un viaggio tra racconti e poesie per ripercorrere gli aspetti emblematici della controcultura americana e scoprirne altri ancora poco noti.

Gli autori e le opere scelte approfondiscono la ricerca nella scena culturale americana di quelle voci, autorevoli e alternative, che hanno realmente sostenuto il ruolo di “anticorpi” rispetto ad un mainstream spesso incapace di autonomia e autocritica. Questi autori sono presentati al pubblico attraverso reading multimediali, dove attori professionisti si affiancano a musicisti, autori e artisti digitali.Novità di quest’anno è la scelta di due autori per serata, in contrapposizione o dialogo, legati dalla frequentazione delle stesse tematiche fondamentali e la presenza di uno autore tra quelli presentati.La forma seriale di Anticorpi Americani, quasi una trasmissione di “live broadcasting ”, propone eventi spettacolari ciascuno caratterizzato da uno stile direttamente legato alle atmosfere evocate dagli autori che a loro volta riverberano nella scelta delle caratteristica personali dei lettori ospiti.

Programma
2 Aprile 2010

Contemporary Global Perceptions

Chuck Palahniuk & Douglas Coupland: Disumanità quotidiane e altre marginalità

Con Alessandro Pisci e Pasquale Buonarota
Intervento musicale di Massimo Giovara

Da Douglas Coupland e Chuck Pahlaniuk, autori estremamente simili per aver individuato con estrema ironia l’essenza dei sogni e delle delusioni delle generazioni nate tra gli anni ’60 e ’80, eppure agli antipodi per quanto riguarda la possibile via d’uscita.Mentre in Coupland l’antidoto al bombardamento di pseudo informazioni sembra essere una sorta di nostalgia per una mitica “età dell’oro” e si concretizza spesso in una poetica ricerca di sé stessi, nei personaggi di Pahlaniuk la soluzione si trova nello sposare fino in fondo e spesso masochisticamente la logica dell’apparente amoralità post moderna.Le due figure sono autorali affidate rispettivamente a Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci, mentre la colonna sonora e gli interventi pubblicitari sono affidati all’enigmatico “Dj Corporation”.


9 Aprile 2010.
Charles Bukowski:vivere la strada, poesia e abbandono
Con Michele Di Mauro e Massimo Giovara
Musiche di Paolo Serazzi (pianoforte)

Charles Bukowski è spesso conosciuto per i suoi scritti alcolizzati a sfondo sessuale, per il suo continuo raccontare di risse ai margini del bar, rese celebri da Barbet Schroeder nel film “Barfly”, per il suo parlare sboccato e diretto, per il suo cercare qualcosa in una vita ai margini della società. In questo reading magistralmente inerpretato da Michele di Mauro in tandem con Massimo Giovara, e accompagnato dalle struggenti musiche dell’alter ego musicale di Buk, Tom Waits, si raccolgono i frutti della ricerca poetica di questo straordinario autore, che riesce a farci commuovere e sognare quando meno ce lo aspettiamo, comunicandoci il suo dirompente bisogno umano di amore.

16 Aprile 2010
William S. Burroughs & Brion Gysin: la macchina dei sogni

Con Massimo Giovara e Bip Gismondi
Musica Bip Gismondi

Universi in frantumi, identità liquide, operazioni mediatiche virali, tecniche del controllo e tecnologie fuori controllo, guerre condotte attraverso il linguaggio, la manipolazione del desiderio e del sogno, nulla è come vuole sembrare. William Seward Burroughs e Bryon Gysin hanno profetizzato e rivelato il lato oscuro della rivoluzione psichedelica, lato che si è mostrato via via più attuale con il passare degli anni. Come un agente infiltrato e provocatore WSB ha dissezionato e rimontato i nastri della “realtà”, iniettandovi i necessari anticorpi. La macchina dei sogni, reading multimediale, nasce da quei testi, da quelle tecniche, da quelle idee, al solo scopo di continuare a dare corpo a quella voce. Massimo Giovara, attore e regista, e Angelo Motor Comino, artista digitale proseguono i loro esperimenti di ibridazione performativa instaurando un dialogo a distanza di tempo e spazio tra Burroughs e Gysin con l’indispensabile mediazione delle macchine, tra cui la nuovissima eye-machine, in una formula già felicemente sperimentata con Studio Per Thx dedicato a Philip Dick. “Chiudete gli occhi e rilassatevi, cosa sta succedendo dietro le vostre palpebre? “.


23 Aprile 2010,
Han Shan. Angeli Sotterranei - Jack Kerouac: spiritualità, jazz e scrittura
Con Massimo Giovara
Musiche di Bip Gismondi

“Jack cerca, cerca una salvezza, dalla morte, dalla decadenza, dall'eternità che ci è negata, cerca nella sua voce, nella sua lingua. Jack ha scritto libri che narrano della sua vita di cercatore. Jack ha scritto solo di questo. Jack ha cercato su molte strade, separatamente o mescolandole tra loro, Jack voleva trovare La Via. Ha chiamato angeli le sue guide, angeli benedetti e di desolazione. Jack hacercato nel silenzio e nella meditazione, Jack ha cercato nel rombo dissennato delle città e dell'alcool, Jack ha cercato tra le cosce delle donne, Jack è tornato in quelle di sua madre. Jack hacercato nel lucido disprezzo e nel successo di scrittore. Jack esplode la sua letteratura quando la tensione è troppo alta, la tensione tra ricerca della salvazione e disperata incoerenza. Jack parla a se stesso, si sdoppia, diventa i suoi angeli, li "parla", suona la sua musica interiore con la bocca,una chitarra, un basso, un sax, un martello.
Questo è Han Shan, un monologo a più voci, rapido, schizofrenico, poetico. La testa e le mani sono quasi immobili, l'attore seduto guarda avanti o urla con gli occhi chiusi o vuoti. Nel suono registrato della metropolitana. Nel vento che spira da un grosso ventilatore laterale. Nelle luci che siaccendono e spengono lentamente o freneticamente come i giorni e le notti. Jack è inchiodato alla sedia, tutto attorno ha il suo armamento, il suo arsenale, la sua stanza dei giocattoli. Tutto a portata di mano. I suoi libri già scritti e da scrivere. Tutto è cinetico, eppure nulla si muove, Jack resta lì amostrarci le ferite, lentamente, mentre alza la voce e si confonde, si ubriaca. Ci racconta di tre angeli: Gary Snyder, Gregory Corso, William Burroghs. Ci racconta della sua stanchezza, della sua voglia di tana, di sua madre. Vorrebbe fermarsi, vorrebbe fermare tutte quelle inutili parole, ma è lanciato ai mille all'ora, sfreccia come un missile senza testa.
Per dieci minuti resta in silenzio, meditando. Difende la sua donna. Rimpiange la serena e vuota tranquillità di suamadre. Desidera, si umilia, si appassiona, recita il suo ruolo di Scrittore. Si schifa di ogni cosa, sempre parlando in fretta, mordendosi le frasi. Lo spettacolo s’interrompe a metà di una parola qualunque. Jack continua a bruciare oltre il calare del sipario".





















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